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NEI SUPERMERCATI NON PUO’ CONSENTIRSI LA SOMMINISTRAZIONE O IL CONSUMO DI CIBI PRECONFEZIONATI IN PERIODO DI CORONAVIRUS

Un importante marchio nazionale di supermercati ha impugnato l’Ordinanza del Ministero della Salute, resa di concerto con la Regione Emilia Romagna, in base alla quale, all’interno dei supermercati, può essere effettuata solo la vendita dei cibi preconfezionati, eventualmente consegnabili a domicilio, ma non è possibile alcuna forma di somministrazione o consumo sul posto. Il Presidente della Sezione ha rigettata la domanda di sospensione monocratica del provvedimento affermando che “il senso logico- letterale delle disposizioni emanate è da ricercarsi nell’esigenza di consentire la vendita di prodotti freschi alimentari presso i banchi della gastronomia e della pasticceria fresca ma di quelli (e solo quelli) destinati all’asporto che siano preconfezionati e quindi venduti previa pesatura e in confezioni chiuse, senza che sia possibile la somministrazione o consumo sul posto”.
Anche in questo caso il Giudice ha considerate prevalenti le finalità di tutela della salute collettiva sulle prerogative dell’esercente l’attività di supermercato.

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