E’ stato emanato il Decreto Legge 16 luglio 2020 n° 76 che contiene “misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”.
In materia edilizia sono state introdotte molte novità volte a favorire la ripresa delle iniziative edificatorie e dell’importante attività economica legata al comparto. Qui di seguito evidenziamo le principali riservandoci di tornare successivamente con pubblicazioni e note sulle ampie tematiche:
– la prima e assai importante novità concerne l’art. 2 bis del T.U. Edilizia in tema di “deroghe in materia di limiti di distanza tra fabbricati”. Il comma 1 ter viene sostituito da una disposizione che consente comunque la ricostruzione dell’immobile demolito solo “nell’osservanza delle distanze legittimamente preesistenti”. Se vi sono “incentivi volumetrici” riconosciuti da norme la ricostruzione può avvenire “anche con ampliamenti fuori sagoma e con il superamento dell’altezza massima dell’edificio demolito, sempre nel rispetto delle distanze legittimamente preesistenti”;
– viene, poi, modificata la definizione di “manutenzione straordinaria” includendo “le modifiche ai prospetti degli edifici legittimamente realizzati”, salvo negli immobili vincolati;
– vi è una modifica anche nella definizione di “ristrutturazione edilizia” includendovi gli “incrementi di volumetria”;
– per quanto concerne le “opere stagionali”, a modifica dell’art. 6 del T. U. Edilizia, viene prevista la collocazione entro l’attività edilizia libera, purchè tali opere siano rimosse “entro un termine non superiore a centottanta giorni” mentre prima erano “novanta giorni”;
– un’importante novità è collocata all’art. 9 bis T.U. Edilizia a riguardo della “documentazione amministrativa” richiesta per dimostrare lo stato legittimo del bene; con l’introduzione del comma 1 bis si prevede la possibilità di dimostrare questo “stato legittimo” anche con documenti provenienti dalla parte e risalenti all’epoca di costruzione del fabbricato o a momenti successivi;
– viene modificato l’art. 10 in materia di “interventi subordinati a permesso di costruire” considerando separatamente la modifica dell’organismo edilizio dalla variazione della volumetria;
– l’art. 14 T.U. Edilizia sul “permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici” viene integrato con la previsione secondo cui per qualsiasi tipo di “ristrutturazione edilizia” è possibile chiedere il permesso in deroga, mentre nel testo precedente tale possibilità era contemplata per gli interventi “attuati anche in aree industriali dismesse”;
– vi è un’importante modifica all’art. 17 in tema di “riduzione o esonero dal contributo di costruzione” mediante sostituzione del comma 4 bis che prevede la possibilità di ridurre il contributo fino ad almeno il 20% di quanto previsto dalle tabelle, ma i Comuni hanno la possibilità di deliberare anche la “completa esenzione”;
– all’art. 20 in tema di “rilascio del permesso di costruire” dopo il comma dedicato al “silenzio assenso” è previsto l’obbligo per il Comune di rilasciare “un’attestazione circa il decorso dei termini del procedimento” in modo da avere un documento scritto comunale sulla maturazione del titolo;
– all’art. 23 ter in materia di “mutamento d’uso urbanisticamente rilevante” viene sostituito il comma 2 disponendo che la destinazione d’uso del fabbricato è quella stabilita dalla documentazione prodotta anche dalla parte privata e non necessariamente acquisita d’ufficio dall’Amministrazione;
– all’art. 24 in tema di “agibilità” viene aggiunto il comma 7 bis che consente di presentare segnalazione certificata di inizio attività anche “in assenza di lavori” per quegli immobili che siano stati legittimamente realizzati in passato ma si trovino allo stato attuale privi di agibilità e rispondano però ai requisiti oggettivi stabiliti in un apposito Decreto ministeriale.
Come si vede, dunque, numerose e assai rilevanti sono le innovazioni apportate ed altre risultano ancor introdotte dal Decreto Legge “semplificazioni”, sulle quali pubblichiamo altro articolo nel presente sito e torneremo con illustrazioni successive.