Tra le nuove norme dettate tra il 16 e il 17 maggio per la ripartenza delle attività economiche vi sono quelle relative agli esercizi commerciali in sede fissa, nonchè al commercio in forma ambulante su posteggio.
Le regole dettate, che rimandando anche alla competenza attuativa dei Comuni, sono piuttosto rigorose, ma comunque paiono consentire un’attività in grado di soddisfare le richieste della clientela. Un capitolo specifico di queste nuove normative, sia a livello nazionale che a livello regionale, è stato dedicato al “commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, fiere e mercatini degli hobbisti)”. Qui è stato previsto che, anche attraverso un accordo con i titolari dei posteggi, vi sia la riorganizzazione delle attività di vendita con un maggiore distanziamento dei posteggi consentendo “a tal fine, ove necessario e possibile, l’ampliamento dell’area mercatale”. Si pone, ulteriormente, il tema della modifica prevista da fonte amministrativa (il D.P.C.M.) di regole di pianificazione locale che trovano la loro origine anche nelle normative regionali.
Non pare contemplato, nei testi sia nazionali che regionali, il commercio su aree pubbliche in forma itinerante, cioè non mediante posteggio ma con movimento dell’operatore, attività di commercio particolarmente rilevante in questo periodo visto che concerne i commercianti in forma itinerante sulle aree demaniali marittime e lacuali. Qui vi sono delle specifiche regole a livello regionale e anche statale (sul tema è intervenuta, ad esempio, pure la Legge statale n° 145/2018), per cui si rivela oggi necessario trovare, sul piano interpretativo e dell’applicazione dei principi, la disciplina di questa attività commerciale importante nella fase di rilancio, estiva, dopo la fase più acuta dell’emergenza coronavirus.