Con la sentenza qui pubblicata le Sezioni Unite della Corte di Cassazione regolano, tra le altre, una questione di primario interesse per l’attività amministrativa degli Enti Locali e cioè quella attinente l’estensione delle competenze del Consiglio Comunale e quelle, invece residuali, della Giunta Municipale.
Nel caso specifico si era in presenza della deliberazione di un Comune che aveva autorizzata la stipulazione di alcuni contratti di sottoscrizione di “derivati”, cioè strumenti finanziari volti alla gestione del debito dell’Ente locale, ma con numerosi rischi per la finanza pubblica. Ebbene, il Comune in questione, che dopo aver perduto la causa in primo grado avanti il Tribunale aveva vinto in appello ove la Corte aveva dichiarata la nullità e l’inefficacia di quei contratti, ha avuto esito positivo anche in Cassazione, sulla base però di un’argomentazione specifica ulteriore e cioè quella secondo cui la deliberazione con la quale era stato deciso di sottoscrivere i prodotti finanziari andava assunta dal Consiglio Comunale in quanto impegnava per vari anni i bilanci e presentava carattere particolarmente rilevante; non bastava, dunque, il semplice parere preventivo del Consiglio ma occorreva che questo avesse assunta la vera e propria decisione di ricorrere a quella forma d’indebitamento.
Si tratta, pertanto, di una pronuncia che conferma la competenza dell’Organo consiliare per le più importanti deliberazioni dell’Ente.